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La confessione shock del prete innamorato: “Mi sposo con lei”

Non capita tutti i giorni di sentire di un prete che lascia la chiesa per amore. Eppure è quello che ha fatto don Antonio Romano, il parroco di Chiusano San Domenico, un piccolo paese in provincia di Avellino. Dopo 23 anni di servizio nella parrocchia di Santa Maria degli Angeli (e 32 come sacerdote), ha deciso di dire addio alla tonaca e di sposare una donna. Lo ha comunicato ai suoi fedeli con un lungo post su Facebook, che ha fatto il giro del web e ha suscitato reazioni di ogni tipo.

Don Antonio racconta di aver scoperto di amare una donna dopo una lunga amicizia. Una donna con la quale condivide sentimenti, aspirazioni, progetti, valori, fede, principi e ideali. Una donna senza la quale non riesce a vivere, nonostante abbia provato a reprimere il suo sentimento e a separarsi da lei. “Non posso continuare a combattere contro la mia natura”, scrive il prete innamorato. “Questo conflitto interiore ha eroso negli ultimi tempi, anche l’entusiasmo e la fecondità del mio ministero fino a renderlo pesante e opprimente”.

Il celibato, una scelta o un’obbligo?

Nel suo post, don Antonio esprime anche la sua opinione sul celibato, una condizione che ha sempre vissuto con difficoltà. “Molti di voi già conoscono la mia storia personale e la mia difficoltà nel vivere la vita celibataria”, scrive. “Mi ero ripromesso di rinnovare la promessa annualmente finché avessi avuto la grazia e la forza per mantenerla”. Ma il prete non ha mai nascosto le sue riserve, né tantomeno ritrattato, le sue convinzioni contro l’imposizione del celibato, come conditio sine qua non, per accedere al sacerdozio. “Rispetto la scelta delle autorità ecclesiastiche e non pretendo che la cambino per me”, conclude.

La decisione di don Antonio ha scatenato un dibattito sul tema del celibato dei preti, una questione che divide da sempre la Chiesa cattolica. Da una parte ci sono coloro che difendono il celibato come una scelta libera e consapevole, un segno di dedizione totale a Dio e alla comunità. Dall’altra ci sono coloro che lo considerano un obbligo imposto e anacronistico, una limitazione alla libertà e alla felicità dei sacerdoti. Alcuni chiedono addirittura che il celibato sia abolito o almeno reso facoltativo, come avviene in altre confessioni cristiane.

La storia di don Antonio non è l’unica nel suo genere. Negli ultimi anni, sono stati diversi i casi di preti che hanno lasciato il sacerdozio per amore o per altri motivi. Alcuni di loro hanno scritto libri o dato interviste per raccontare la loro esperienza e le loro ragioni. Altri hanno preferito restare nell’ombra e vivere la loro nuova vita lontano dai riflettori. Tutti, però, hanno in comune il fatto di aver seguito il loro cuore.