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Verizon, Infosys e Reckitt Benckiser aderiscono al Climate Pledge di Amazon

Verizon, Infosys e Reckitt Benckiser aderiscono al Climate Pledge di Amazon

Quando ha annunciato lo scorso anno il Climate Pledge, l’impegno per il clima, Amazon ha preso una direzione coraggiosa per ottenere un risultato ambizioso: il raggiungimento di zero emissioni nette di carbonio entro il 2040, dieci anni prima di quanto previsto dall’Accordo di Parigi.

Sfida ardita, ma al primo posto fra le priorità in relazione a tutte le attività del marketplace, che incoraggia anche altre aziende a unirsi al progetto e portare avanti questa lotta contro il cambiamento climatico.

La risposta ora è arrivata da Verizon, Infosys e Reckitt Benckiser (RB) che hanno sottoscritto il Climate Pledge, unendosi ad Amazon nell’impegno a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi con dieci anni di anticipo e assumendo una posizione di leadership nell’affrontare la crisi climatica fin da subito.

Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, ha annunciato ieri la notizia in un post su Instagram

Che significa aderire al Climate Pledge

Aderendo al Climate Pledge e accettando di eliminare le emissioni di carbonio in tempi più rapidi, questi firmatari manderanno al mercato un segnale importante, che darà luogo a una nuova ondata d’investimenti e allo sviluppo d’innovativi prodotti e servizi a basse emissioni, indispensabili per rispettare gli impegni presi. Ogni firmatario sta attivando diversi programmi di rilievo nel proprio percorso verso le zero emissioni nette di carbonio.

Con l’aggravarsi della crisi climatica, più aziende dovranno prendere sul serio la questione e mettersi in gioco per raggiungere la decarbonizzazione a un ritmo più serrato” ha dichiarato Christiana Figueres, ex responsabile dell’ONU per il cambiamento climatico e partner fondatrice di Global Optimism. “I firmatari si stanno impegnando a seguire una tempistica serrata, che sposterà l’ago della bilancia nella corsa contro il tempo per arrestare il continuo riscaldamento del nostro pianeta. Iniziative come questa ridurranno le emissioni e rallenteranno i danni già fatti, ma dobbiamo agire adesso”.

L’impegno di Verizon

Verizon è sulla buona strada per essere carbon-neutral con riferimento alle cosiddette emissioni “scope 1” e “scope 2” entro il 2035, e ha emesso un Green Bond da un miliardo di dollari da investire in soluzioni innovative per accelerare i propri sforzi orientati alla sostenibilità. Tali iniziative comprendono alimentare le proprie attività mediante energia proveniente per il 50% da fonti rinnovabili entro il 2025 e la stipula di nuovi VPPA (accordi di acquisto di energia virtuale) per oltre 380 MW di nuova capacità basata su energia solare ed eolica.

“Il cambiamento climatico rappresenta una sfida globale che ha un impatto su noi tutti, ed è per questo che abbiamo ritenuto essenziale aderire al Climate Pledge” ha dichiarato Hans Vestberg, CEO di Verizon. “Lasciare alle generazioni future un mondo più pulito è uno dei nostri valori fondamentali come azienda responsabile. Per noi di Verizon non si tratta solo di ridurre la nostra impronta di carbonio. Attraverso le nostre tecnologie e le nostre reti, stiamo sviluppando soluzioni innovative per i clienti, incrementando le efficienze e potenziando la resilienza in ogni parte della nostra azienda e nelle comunità di cui siamo al servizio”.

I propositi di Reckitt Benckiser

RB sta adempiendo rapidamente all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, riducendo del 65% le emissioni di carbonio da parte delle sue sedi e alimentando le proprie attività con energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili entro il 2030, con l’ambizione di raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2040, cioè dieci anni prima dell’obiettivo globale fissato per il 2050.

L’impegno che sottoscrive oggi rappresenta un ulteriore sviluppo delle azioni positive che ha compiuto per far fronte al cambiamento climatico a partire dal 2012, compresa la riduzione del 42% delle emissioni di gas in ambito manifatturiero e la riduzione del 17% dei suoi consumi idrici.

Il cambiamento climatico richiede azione da parte di tutti” ha detto Laxman, CEO di RB. “Insieme a partner impegnati come Amazon, lavoreremo per trovare soluzioni innovative per un futuro a basse emissioni di carbonio, per contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5° C e per creare un mondo più sano e più pulito. Abbiamo già ridotto del 42% le emissioni di gas serra in ambito manifatturiero dal 2012, e faremo di più trasversalmente alle nostre attività, alla catena del valore e ai nostri prodotti a supporto di questo impegno. RB è fiera di unirsi ad Amazon, a Global Optimism e ad altre aziende per combattere il cambiamento climatico e lavorare sul Climate Pledge”.

I progressi di Infosys

Infosys si è impegnata di sua spontanea volontà nel 2011 a raggiungere lo status di carbon-neutral, molto tempo prima dell’Accordo di Parigi, ed è sulla buona strada per farlo ben prima del 2040. Infosys ha già investito in 60 MW di capacità solare fotovoltaica vincolata, quasi il 45% dell’elettricità che usa proviene da fonti rinnovabili e si è presa l’impegno di arrivare al 100% di energia rinnovabile. Inoltre segue un programma di efficienza energetica di grande successo che l’ha aiutata a ridurre il suo consumo pro capite di energia del 55% dal 2008. Nell’ambito del suo percorso verso la sostenibilità, Infosys ha realizzato investimenti significativi in diversi progetti locali volti alla riduzione delle emissioni, per contribuire al raggiungimento del suo obiettivo delle zero emissioni nette di carbonio. Questi progetti non solo fanno fronte al cambiamento climatico, ma oggi danno anche benefici a più di 100.000 famiglie, contribuendo allo sviluppo socio-economico delle zone rurali dell’India.

Infosys ha riconosciuto fin da subito che il cambiamento climatico rappresenta una grave minaccia per il nostro pianeta, e si è resa conto di avere come azienda la responsabilità di attenuarne l’impatto compiendo una serie di passi concreti” ha dichiarato Salil Parekh, CEO e Managing Director di Infosys. “Eravamo convinti che la risposta alla crisi da parte delle organizzazioni globali avrebbe influito profondamente sul modo in cui il resto del mondo avrebbe sposato la causa. Di conseguenza ci siamo presi l’impegno di agire in merito al cambiamento climatico oltre dieci anni fa, e l’impatto sul clima e sull’ambiente da allora è un fattore importante che teniamo in considerazione nelle decisioni che prendiamo come azienda. Siamo soddisfatti di avviare una collaborazione con Amazon e Global Optimism nell’ambito dell’iniziativa del Climate Pledge, con l’obiettivo comune di lavorare in vista di un futuro a basse emissioni di carbonio”.

Science Based Target Initiative

Inoltre, Amazon ha aderito alla Science Based Target Initiative (SBTi), un’iniziativa che chiama a raccolta le aziende affinché fissino obiettivi su basi scientifiche e potenzino il proprio vantaggio competitivo nel passaggio alla low-carbon economy.

Ciò riafferma l’impegno di Amazon a ridurre le emissioni di carbonio, in linea con l’approccio scientifico seguito dall’azienda per far fronte al cambiamento climatico. La SBTi è un’iniziativa nata dalla collaborazione tra CDP, il World Resources Institute (WRI), il World Wide Fund for Nature (WWF), e lo United Nations Global Compact (UNGC). È uno degli impegni presi dalla We Mean Business Coalition.

L’annuncio di Amazon è molto incoraggiante. Essendo una delle più grandi e conosciute aziende al mondo, Amazon ha un’opportunità straordinaria di contribuire alla decarbonizzazione dell’economia. Impegnarsi a fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni basato su dati scientifici è un passo estremamente positivo” ha dichiarato Andrew Steer, Presidente e CEO del World Resources Institute e membro del Consiglio Direttivo di SBTi. “Amazon e tutte le aziende che hanno aderito al Climate Pledge dovrebbero ora fissare obiettivi di emissioni molto ambiziosi, in linea con l’approccio scientifico per affrontare il cambiamento climatico, e monitorare i progressi verso tali obiettivi. Ci congratuliamo con Amazon e con le altre principali aziende che prevedono di ridurre le emissioni di gas serra a zero prima che sia troppo tardi“.