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Amazon punta sulla banda larga globale: pronti 3.236 satelliti

Amazon punta sulla banda larga globale: pronti 3.236 satelliti

Amazon si sta attrezzando per fornire l’accesso a banda larga al mondo affidandosi a satelliti in orbita nello spazio.

A riportarlo è PYMNTS, che cita tre serie di documenti presentati all’International Telecommunications Union a marzo: l’iniziativa di Amazon – nome in codice Project Kuiper – costerà miliardi di dollari, ma, se avrà successo, genererà ancora più introiti.

Nei documenti depositati, Amazon descrive un piano per inviare 3.236 satelliti in bassa orbita terrestre per fornire l’accesso a Internet a banda larga su scala mondiale. La compagnia sostiene, infatti, che i satelliti sarebbero in grado di fornire copertura per quasi il 95% della popolazione. Ciò avrebbe un impatto enorme, poiché ci sono quasi quattro miliardi di persone in tutto il mondo che non hanno un accesso a Internet affidabile.

«Il progetto Kuiper è una nuova iniziativa per lanciare una costellazione di satelliti a bassa orbita terrestre che fornirà connettività a banda larga a bassa latenza e ad alta velocità a comunità non servite e poco servite in tutto il mondo», ha detto un portavoce di Amazon in una dichiarazione inviata a GeekWire. «Questo è un progetto a lungo termine che prevede di servire decine di milioni di persone che non dispongono dell’accesso di base a Internet a banda larga. Non vediamo l’ora di collaborare a questa iniziativa con le aziende che condividono questa visione comune».

Amazon non dirà quanto tempo ci vorrà prima che i satelliti siano posizionati o quando il servizio internet sarà attivo. Il gigante dell’eCommerce, inoltre, non avrebbe rivelato quanto costerà il servizio.

A seguito dei documenti depositati presso l’International Telecommunications Union, il prossimo passo di Amazon è presentare la documentazione alla Federal Communications Commission (FCC) e ad altri regolatori. Per ottenere l’approvazione regolamentare, Amazon dovrà dimostrare che i suoi satelliti non interferiranno con gli altri che si prevede siano in orbita alla stessa altezza e avere un piano di smaltimento dei satelliti, senza che questo aumenti la quantità di detriti nello spazio.

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