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Lo stato dell’ecommerce nel Food&Grocery secondo l’Osservatorio ecommerce B2C

Lo stato dell’ecommerce nel Food&Grocery secondo l’Osservatorio ecommerce B2C

In occasione del convegno “Food online: l’appetito vien comprando!”, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm lo scorso primo dicembre, è stata presentata la ricerca condotta dall’Osservatorio eCommerce B2C sull’andamento dell’ecommerce in Italia nel settore Food&Grocery.

Il mercato ecommerce Food&Grocery nel 2016 vale 575 milioni di euro, +30% rispetto al 2015. Nonostante la crescita, in linea con la media di mercato dei prodotti (+32%), il Food&Grocery incide però ancora poco (3%) sul totale del mercato ecommerce B2C italiano, pari a quasi 20 miliardi di euro. Se a questo valore si aggiungono i ricavati dei prodotti venduti all’estero il giro di affari supera i 650 milioni di euro. L’export incide dunque per circa il 10% delle vendite del settore.

“Nonostante il Food&Grocery rappresenti una delle principali voci di spesa degli italiani, la sua diffusione online è stata fino a oggi limitata”, afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “L’incidenza degli acquisti online sul totale acquisti Retail è pari allo 0,35% nel 2016, una penetrazione significativamente inferiore sia rispetto a quella osservata in altri comparti merceologici più sviluppati – Abbigliamento (5%), Turismo (29%) – che rispetto ai valori registrati (tra il 2 e l’8%) nello stesso settore in altri mercati internazionali come Francia, UK, USA. Negli ultimi anni però si è assistito a una proliferazione di iniziative online, sia da parte dei retailer tradizionali sia da parte di Dot Com pure player (anche startup): l’aumento dell’offerta si è osservato indistintamente in tutti gli ambiti, dai prodotti da supermercato ai prodotti gastronomici, dal vino al cibo pronto e possiamo ritenere che siano state finalmente gettate le basi per uno sviluppo strutturato del settore”.

Il dominio dell’Alimentare

La componente principale all’interno del settore – in termini di valore degli acquisti – è rappresentata dall’Alimentare, pari al 90% del comparto, per un valore di 519 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto al 2015. La componente Health&Care pesa per il restante 10%. A sua volta l’alimentare è composto per oltre il 90% dall’acquisto di prodotti Food e per meno del 10% dal Wine. Nello specifico, nel Food il 60% della domanda si riferisce all’acquisto di prodotti “secchi” (ossia confezionati, incluso il caffè), il 31% ai “freschi” (prodotti a temperatura controllata, incluso il cibo pronto), il 7% alle “bevande” e il restante 2% ai “surgelati”.

“Nel Food&Grocery, contrariamente a quanto avviene mediamente nell’eCommerce B2c italiano, sono gli operatori tradizionali (retailer e produttori) a ricoprire un ruolo dominante, con il 67% del valore delle vendite nel 2016”, afferma Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano. “Tuttavia le Dot Com crescono a un tasso superiore e il loro peso passa dal 25% nel 2015 al 33% nel 2016. Visto lo stato embrionale di molte di queste iniziative, è lecito aspettarsi che le Dot Com incrementino il loro peso anche nei prossimi anni. Prendendo in esame la concentrazione di mercato emerge che i primi 5 operatori del Food&Grocery generano il 68% delle vendite online, in linea con il 2015.”

Sono tre i segmenti che si possono identificare all’interno dell’alimentare online: il Grocery Alimentare, ossia prodotti alimentari da supermercato, l’Enogastronomia, ossia prodotti gastronomici e alcolici (vino, birra, liquori e distillati) e la Ristorazione, ossia cibo pronto. Gli acquisti Grocery Alimentare valgono nel 2016 188 milioni di euro, in crescita del 40% rispetto al 2015. Si tratta prevalentemente della spesa sui siti ecommerce dei supermercati tradizionali con consegna al piano. L’Enogastronomia cresce nel 2016 del 17% con un valore di poco superiore ai 240 milioni di euro e si conferma il primo segmento per valore degli acquisti. La Ristorazione infine cresce del 29% e raggiunge i 90 milioni di euro.