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Campagne drive-to-store McDonald’s: visit rate tra il 5% e il 7%

Campagne drive-to-store McDonald’s: visit rate tra il 5% e il 7%

L’innovazione in ambito advertising non si limita solo a strategia, creatività, trafficking e ottimizzazione di campagna ma si estende, grazie alla location intelligence, anche alla rilevazione dell’affluenza degli utenti in store: in quest’ottica McDonald’s ha scelto BeAttribution Lite di Beintoo per verificare sul campo l’efficacia dei dati di location effettuando studi di footfall analysis su campagne drive to store legate a brevi promozioni.

“La versione Lite è stata pensata per rispondere alle esigenze di diverse tipologie di players: dai grandi marchi che basano il loro business sulla diversificazione dell’offerta e hanno l’esigenza di promuovere diversi prodotti, ai piccoli brand che vogliono sfruttare gli strumenti della location intelligence per orientarsi verso il marketing data driven. In un mercato dominato dall’omnicanalità, infatti, è fondamentale ottenere insights sulle singole iniziative di marketing con una frequenza periodica, motivo per il quale abbiamo pensato che questo prodotto sarebbe stato in grado di rispondere alle esigenze di McDonald’s. Il brand, infatti, realizza spesso iniziative promozionali limitate nel tempo e, inoltre, si è sempre dimostrato aperto all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi strumenti e prodotti”, afferma Luca Marmo, Sales Account Manager Beintoo.

I risultati della case hystory

McDonald’s ha accolto con entusiasmo questo strumento, richiedendo un primo studio di BeAttribution Lite sulla campagna drive to store Crispy McBacon. Grazie alla tecnologia proprietaria, Beintoo ha erogato la campagna su specifiche audiences e quantificato il numero di utenti che, dopo essere stati esposti al messaggio pubblicitario, si sono recati in uno dei punti vendita McDonald’s sul territorio nazionale. Per misurare l’effettiva efficacia della campagna, inoltre, questi dati sono stati incrociati con quelli di un gruppo di controllo con le stesse caratteristiche che non era stato esposto al messaggio, generando così il dato di uplift, ovvero, il numero reale delle visite attribuite grazie all’impatto della campagna pubblicitaria.

La prima campagna drive to store ha ottenuto più di 1 milione di impression e portato in store decine di migliaia consumatori su tutto il territorio nazionale, facendo registrare un visit rate compreso tra il 5% e il 7% (rapporto tra gli utenti raggiunti dalla campagna e le visite uniche presso gli store all’interno della finestra di conversione). L’efficacia della campagna è stata dunque molto positiva, come dimostra il dato di uplift che ha registrato un incremento in linea con la media di settore.

McDonald’s soddisfatto degli insights ottenuti ha deciso di effettuare questo studio anche sulle campagne pianificate successivamente, migliorando ancora il trend positivo fino al raggiungimento di un uplift superiore al 15% per la campagna Salva Euro.

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