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Fusione Nexi e Sia: l’Italia avrà un nuovo colosso dei pagamenti digitali

Fusione Nexi e Sia: l’Italia avrà un nuovo colosso dei pagamenti digitali

L’Italia potrà presto contare sul più grande gruppo di pagamenti digitali dell’Europa continentale, grazie alla fusione tra Nexi, PayTech leader italiana dei pagamenti digitali, e Sia, società hi-tech europea leader nei servizi tecnologici e nelle infrastrutture di pagamento, prevista entro dicembre. L’unione delle due realtà darà a vita a un “campione europeo nel settore dei pagamenti digitali” si legge nella nota stampa congiunta, con ricavi aggregati pro-forma 2019 per 1,8 miliardi di euro e un EBITDA aggregato pro-forma pari a un miliardo di euro. Il valore complessivo del “nuovo Gruppo” sarà di oltre 15 miliardi di euro e potrà competere ad armi pari nel settore anche livello internazionale.

Accelerazione digitale

Grazie all’integrazione dei rispettivi business, altamente complementari, il Nuovo Gruppo sarà in grado di offrire un ampio portafoglio di soluzioni best in class sviluppate interamente in house e di essere più competitivo in termini di innovazione digitale, tecnologia ed efficienza, requisiti fondamentali per poter supportare l’intero sistema bancario e dei pagamenti digitali in Italia e in Europa in qualità di partner strategico e indipendente.

Ma non solo, l’operazione, che piace tanto alla borsa (il titolo Nexi ha aperto la seduta in deciso rialzo, dopo che le due società hanno approvato un Memorandum of Understanding con il progetto di unione) rappresenta un tassello importante nel progetto di digitalizzazione del Paese che il governo intende portare avanti e per combattere fenomeni quali l’evasione fiscale o diminuire l’uso dei contanti.

Il risultato della fusione sarà a tutti gli effetti una nuova paytech italiana in grado di coprire l’intera catena del valore dei pagamenti digitali e di servire tutti i segmenti di mercato: dai servizi di accettazione dei pagamenti digitali per i grandi e i piccoli merchants, alle più sofisticate soluzioni per l’omnicanalità e l’e-commerce, dall’emissione e gestione delle carte di ogni tipologia alle app di pagamento mobile, dalle soluzioni per i pagamenti digitali B2B all’open banking, dalle soluzioni per il trasporto pubblico locale alle reti interbancarie ed ai servizi di clearing e trading per le principali istituzioni italiane e internazionali.

La nuova PayTech, grazie al suo ruolo indipendente e all’ingresso di Cdp nell’azionariato come anchor investor – ha detto l’amministratore delegato di Nexi Paolo Bertoluzzo che manterrà il suo ruolo alla guida della nuova società – potrà proseguire nel suo percorso di crescita come grande public company italiana e contribuire in maniera ancor più determinante, insieme alle sue Banche partner, all’accelerazione della diffusione dei Pagamenti Digitali in Italia e alla digitalizzazione e modernizzazione del nostro Paese, a beneficio di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione”.

Fusione Nexi-Sia: Cdp primo azionista

Non è un caso, quindi, che alla fine dell’operazione, il principale azionista del nuovo soggetto sarebbe proprio Cdp (Cassa depositi e prestiti), che si sta trasformando sempre più in un investitore strategico per il Paese. Sia è la società che realizza e gestisce infrastrutture e servizi tecnologici per sistemi di pagamento, controllata da Cdp attraverso Cdp Equity, e Nexi, di fatto la ex CartaSì quotata in borsa tra le prime 40 di Piazza Affari che fa capo ai fondi Bain, Avent e Clessidra.

Per valore di borsa, la società nata dalla fusione sarebbe la sesta di piazza Affari, superando di poco Unicredit. Nexi capitalizza infatti oltre 10 miliardi di euro mentre Sia, che non è quotata, è stata valutata 4,6 miliardi. La società post fusione sarà leader anche per altri numeri: transazioni di pagamento cross-border, con circa 2 milioni di merchants, circa 120 milioni di carte e un numero complessivo di transazioni annue processate pari oltre 21 miliardi.  

Ma l’ultima parola sulla messa a terra del progetto spetta ai Cda delle due società, convocate a tarda sera per il progetto di fusione. Quindi solo poco prima dell’avvio dei mercati si saprà se il progetto di fusione è andato in porto.

Nexi dovrebbe varare un aumento di capitale riservato ai soci Sia, attraverso il quale Cdp Equity diventerebbe primo azionista con una quota tra il 25 e il 30%. I fondi dovrebbero quindi avere una quota sotto il 25% e IntesaSanpaolo attorno al 12%.

“È stato compiuto un nuovo passo per accelerare il processo di digitalizzazione del nostro Paese. Con la fusione tra Sia e Nexi, realizzata grazie al ruolo di investitore di lungo periodo di Cdp, nasce oggi un campione europeo dei pagamenti digitali a trazione italiana“, scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.