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Impiegato frustrato: troppe e-mail nel periodo di Natale

Impiegato frustrato: troppe e-mail nel periodo di Natale

Nel periodo di Natale siamo tutto più agitati e nervosi: tra bilanci da approvare, progetti da chiudere, e decisioni dell’ultimo secondo. Qui nasce il rischio di mandare troppe e-mail di lavoro, e incentivare conversazioni al limite del consentito. Questo errore ha ripercussioni sia sulla vita professionale, che privata di ogni singolo individuo.
Per analizzare tutto ciò, un’equipe di ricercatori statunitensi e tedeschi, ha deciso di fare un’indagine che ha coinvolto 167 coppie, con almeno un figlio. È stato chiesto ai partecipanti se prima di iniziare questo esperimento avessero ricevuto e-mail spiacevoli da parte dei colleghi. Si è poi passati a studiare il rendimento lavorativo e il benessere familiare. Da questa analisi è emerso che chi si è visto recapitare e-mail maleducate ha sviluppato una repulsione al lavoro. Tutto ciò associato a un minor impegno, coinvolgimento e puntualità.

Le motivazioni

Chi si sente giudicato e offeso, pensa molto a quello che gli è stato detto o scritto, sprecando molte energie. In questo modo trascura il lavoro, ritenuto stressante e faticoso. A risentirne di tutta questa situazione, naturalmente è l’intero Team di lavoro, che potrebbe ritrovarsi a dover fare anche il lavoro del collega frustrato.

La famiglia

Le ripercussioni di questi comportamenti ossessivi non rimangono solo confinate all’ambito lavorativo, ma coinvolgono anche quello familiare. Colui che è oppresso da parte di superiori e colleghi non riesce a staccare la spina alla fine dell’orario di lavoro, nel weekend, anche durante le ferie medita su quanto successo. Diventa così teso e pensieroso, fino a compromettere il rapporto con partner e figli.

La conclusione è semplice: prima di mandare la prossima e-mail a un collega,  state ben attenti a cosa scrivete.

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