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TikTok nell’era della content economy. La visione di Hoopygang

TikTok nell’era della content economy. La visione di Hoopygang

TikTok è senza dubbio il canale social del momento. Conta 18,3 milioni di utenti mensili unici a fine 2022, secondo i dati Audiweb, con 8 milioni nella fascia tra i 15 e i 29 anni. Una crescita a doppia cifra sull’anno precedente per la piattaforma cinese che giustifica il crescente afflusso di investimenti da parte di brand di ogni settore.

Agenzie pubblicitarie e specializzate in social advertising o influencer marketing lavorano per soddisfare le richieste delle aziende di entrare nel canale o di esserci con efficacia e certezza di risultati. “Assistiamo a un incremento degli investimenti pubblicitari da parte dei brand su TikTok che rappresenta per loro oggi un importante touchpoint di incontro e di confronto con i numerosi tiktoker italiani e che – come illustra Simone PepinoCeo della società di influencer marketing fiorentina Hoopygang – ‘funziona’ grazie al suo approccio informale e fresco e al formato video di immediato impatto e memorabilità. Una ventata di leggerezza che mai come in questo periodo di crisi socio-economica è quello di cui tutti hanno bisogno”.

Di qui campagne pubblicitarie dedicate che, favorite dal lavoro di influencer di professione di casa Hoopygang, hanno concorso ad elevare la notorietà di brand come Crai, la cui campagna sul ‘Premio innovazione’ ha riscosso molto successo nel 2022, o aiutato società legate più marcatamente al mondo e a forme di interazione offline, come il leader del compro-oro OroCash, a entrare per la prima volta nel canale.

Siamo entrati ufficialmente nell’era della content economy. Il successo di una campagna advertising può realizzarsi solo grazie a un’abile gestione e coordinamento di attività di analisi, ideazione ed esecuzione in cui l’originalità o la pertinenza dei contenuti la fanno da padrone” aggiunge il manager. Il caso di OroCash, ad esempio, ha posto a sistema sia 5 tiktoker italiani sia il brand ambassador, Giorgio Mastrota, che hanno realizzato contenuti originali ad hoc, ognuno con una propria narrativa personalizzata sui messaggi e i valori del marchio e adatta a intercettare il reale interesse del proprio gruppo di follower.

Realizzare campagne su TikTok, e più in generale sui social network, significa quindi mettere a sistema diverse professionalità creative e concettuali. “I brand si rivolgono a società specializzate come la nostra consapevoli che è oggi un’impresa sfidante sapersi distinguere e che serve una conoscenza specifica per realizzare strategie di comunicazione di sicuro impatto su utenti ‘sovraesposti’ a messaggi e formati informativi o pubblicitari” precisa il manager.

Punto fermo su TikTok, come in altri network sociali e digitali, sono le relazioni interpersonali: “Non è un caso che la nostra piattaforma si chiami proprio Relations” chiosa Pepino. Guardando al prossimo domani in cui crescerà il ricorso all’Intelligenza Artificiale applicata alla creazione di contenuti, se è indubbio il contributo operativo che questa tecnologia e i sistemi cognitivi basati sul machine learning avranno anche nel comparto della comunicazione e del marketing digitale, è altrettanto certo che sia per la loro ‘alimentazione’ sia per il loro uso pertinente nei vari canali il pensiero umano resterà centrale. “I nostri clienti sono persone, innanzitutto, fatte di cognizione ma soprattutto di emozioni. Sono affiancate nella realizzazione delle loro strategie da professionisti esperti che, insieme all’esecuzione, sono in grado di rispondere a principi etici che interessano sia il modo in cui utilizzare le piattaforme sia il modo in cui relazionarsi con i pubblici finali”.