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Il Pentagono, sta investendo $ 2 miliardi in intelligenza artificiale

Il Pentagono, sta investendo $ 2 miliardi in intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale ora è anche una priorità del Pentagono. lo dice perfino il Segretario alla Difesa, l’ex generale Jim Mattis. Ha scritto direttamente a Donald Trump per sottolinare che la corsa all’intelligenza artificiale (Ai) è una priorità del Pentagono. Il sottosegretario alla Difesa per la ricerca e l’ingegneria Mike Griffin ha annunciato i piani militari americani per creare un ufficio dedito alla ricerca sull’Intelligenza artificiale. Griffin ha assunto la carica lo scorso 19 febbraio e, in precedenza, è stato amministratore della Nasa (dal 2005 al 2009). L’obiettivo è sviluppare nuovi sistemi per la Difesa basati su metodi di apprendimento dell’AI simili a quelli degli esseri umani.

Cos’ il DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), l’agenzia del Pentagono americano che si occupa di ricerca tecnologica, ha annunciato un investimento di 2 miliardi di dollari per lo sviluppo di nuove soluzioni di Intelligenza Artificiale. “E’ il momento giusto per alimentare il campo dell’AI – ha detto John Everett, vice direttore dell’Information Innovation Office del Darpa , pensiamo di poter accelerare in cinque anni i progressi dei prossimi 20 anni”. L’Intelligenza artificiale, che consente alle macchine di svolgere attività che di norma vengono sbrigate da uomini in carne ed ossa, è un trend topic tecnologico in questo periodo. Ha fatto scalpore, ad esempio, la dimostrazione di una sistema di AI di Google che telefonicamente ha prenotato un ristorante con una voce all’apparenza del tutto umana.

In questo contesto, l’investimento del DARPA è finalizzato a realizzare sistemi che consentano al governo di automatizzare i controlli di sicurezza, testare software e sistemi AI sempre più autonomi, in grado di spiegarsi con le loro stesse parole. Il DARPA vuole quindi sperimentare metodi di AI che siano simili alle modalità di apprendimento propriamente umane visto che un essere umano a volte è in grado di capire come funziona una cosa vedendola una volta sola. Nel frattempo la Casa Bianca appare lontana dalle logiche dell’Intelligenza aritificiale, tant’è che non è ancora stato nominato un solo consulente scientifico. Un gap che non appare giustificabile, soprattutto alla luce dei piani svelati da Griffin, i quali prevedono l’accostamento dell’Ai a ogni livello strategico-militare

Il Segretario alla Difesa, Jim Mattis teme che gli Usa possano restare indietro in fatto di reti neurali da impiegare nell’industria, nei servizi e ovviamente sul piano militare. Dalle auto a guida autonoma alle armi di nuova generazione, fino alla produzione automatizzata, l’intelligenza artificiale è giudicata da molti come il motore della prossima grande rivoluzione del digitale.  L’Italia? In realtà non siamo così indietro. La nascita del Laboratorio nazionale di Artificial intelligence and intelligent system (Cini Aiis) guidato da Rita Cucchiara è un buon segno. Anche perché ha l’ambizione di coordinare gli sforzi di 40 atenei pubblici e istituti di ricerca come l’Iit e il Cnr. Ma manca l’iniziativa del governo come negli Usa.   

L’annuncio di questo nuovo fiume di denaro si somma a un ampio progetto di riorganizzazione anticipato dal Pentagono nei mesi scorsi. Ad aprile il segretario alla Difesa Jim Mattis, parlando alla Commissione Forze Armate della Camera, aveva spiegato di stare lavorando a un piano per mettere in piedi un centro che potesse ottimizzare la miriade di programmi di IA del Dipartimento. Non è ancora chiaro dove questo polo sarà collocato né chi dovrà guidarlo, ma svolgerà un ruolo importante. Al momento, infatti, la Difesa Usa conta in tutto circa 600 progetti con una qualche forma di intelligenza artificiale, anche se non tutti hanno rilevanza strategica per l’utilizzo di questa tecnologia.