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Intelligenza artificiale: costruire un sistema di AI a livello umano che potrebbe cambiare il mondo

Intelligenza artificiale: costruire un sistema di AI a livello umano che potrebbe cambiare il mondo

L’intelligenza artificiale è al centro dell’innovazione. Le aziende ne hanno fiutato le potenzialità, e l’interesse verso di essa è in costante crescita. Per i manager le innovazioni tecnologiche aiutano a semplificare il lavoro, aumentare l’efficienza e la produttività, supportare le persone. Ma lavorare sull’intelligenza artificiale può essere un circolo vizioso. Tutti questi sforzi nel costruire applicazioni AI di nicchia potrebbero realmente servire nel mondo reale?

Sicuramente molti ingegneri hanno obbiettivi irraggiungibili ma uno in particolare rimane nell’orizzonte degli scienziati informatici:  costruire un sistema di intelligenza artificiale a livello umano che potrebbe cambiare il mondo. Cosa succederà quando l’intelligenza artificiale raggiungerà il livello dell’intelligenza umana? In realtà ci sarebbero prima altre domande a cui rispondere. Domande del tipo: l’IA riuscirà mai a raggiungere il livello dell’intelligenza umana? Se sì, quando succederà?

L’IA sta già accelerando la nostra capacità di trovare cure per le malattie, migliorare i rendimenti delle colture e altre forme di produttività per ridurre la povertà e trovare soluzioni ai problemi ambientali. Essa rappresenta già un estensore del cervello. Dalla scoperta del fuoco, ogni tecnologia ha avuto promesse e pericoli intrecciati. La nostra migliore strategia per mantenere sicura e vantaggiosa l’IA è essenzialmente fondersi con essa?

Siamo già su questa strada. Se le macchine sono all’interno o all’esterno del corpo non è un problema fondamentale. Ma alla fine entreranno dentro i nostri corpi e cervelli (perché la miniaturizzazione è un’altra tendenza esponenziale), mantenendoci in buona salute (aumentando il nostro sistema immunitario), fornendo realtà virtuale e aumentata all’interno del sistema nervoso e rendendoci più intelligenti.

Ad una conferenza sull’ HLAI tenuta da GoodAI, una startup AI con base a Praga, in agosto, a un certo numero di esperti di IA e leader del pensiero è stata posta una semplice domanda: “Perché dovremmo preoccuparci di cercare di creare intelligenza artificiale a livello umano?” Ben Goertzel, CEO di SingularityNET e Chief Scientist di Hanson Robotics: “L’intelligenza artificiale è una grande sfida intellettuale e ha anche più potenziale per fare il bene di qualsiasi altra invenzione. Tranne l’intelligenza superumana che ha ancora di più”.

Tomas Mikolov, ricercatore scientifico di Facebook AI: “L’IA a livello umano ci darà modi per rendere la vita più efficiente e fondamentalmente guida umanità”. Kenneth Stanley, professore presso la University of Central Florida, Senior Engineering Manager e Staff Scientist presso Uber AI Labs: “Penso che vorremmo capire meglio noi stessi e come migliorare la nostra vita”. Pavel Kordik, professore associato presso la Czech Technical University e cofondatore di Recombee: “Per creare una singolarità, forse.” Ryota Kanai, CEO di ARAYA: “Per capire noi stessi”.