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ePRICE annuncia i risultati 2017 e si prepara alle prossime sfide

ePRICE annuncia i risultati 2017 e si prepara alle prossime sfide

Il Consiglio di Amministrazione di ePRICE ha approvato la scorsa settimana i risultati al 31 dicembre 2017. L’azienda non ha confermato l’ottimo stato di salute dell’anno passato e si è vista costretta a rivedere il piano strategico realizzandone uno nuovo per il quinquennio 2018-2023. In questo contesto è anche maturata la decisione da parte di Pietro Scott Jovene di rassegnare le proprie dimissioni da amministratore delegato (secondo fonti di Class CNBC sarà il prossimo chief revenue officer di Tim) lasciando il posto a Paolo Ainio. «Il 2017 è stato l’anno più sfidante dalla quotazione ad oggi», ha commentato limpidamente lo stesso Ainio. «Il mercato Tech and Appliance è risultato peggiore delle attese, con una crescita più che dimezzata rispetto all’anno precedente, e ha vissuto un intenso contesto promozionale che ha visto la crisi di alcune catene storiche italiane e ha anche impattato i margini di ePRICE. Siamo comunque riusciti a realizzare una buona performance sulle categorie “core” (grandi elettrodomestici, TV e clima), e a consolidare la market share sui grandi elettrodomestici, che rimane intorno al 30% anche grazie alla leva del servizio.»

Il marketplace al centro di tutto

Ma entriamo nello specifico di numeri e cifre percentuali. I ricavi di ePRICE nel 2017 si sono attestati a 188,7 milioni di euro, -4,6% rispetto al 2016. Il GMV è risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2016, sostenuto in gran parte dalla performance del marketplace che ha raggiunto quota 1.500 merchant circa e realizzato una crescita del 44% nell’anno. Il Margine Lordo è pari a 27,7 milioni di euro, -8,1% rispetto al 2016 dell’esercizio precedente ed equivalente al 14,7% delle vendite del periodo rispetto al 15,3% del 2016. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) adjusted è invece uguale a -14,0 milioni di euro rispetto a -8,5 milioni di euro del 2016 pro-forma. La variazione è attribuibile principalmente alla crescita dei costi commerciali e di marketing (+23,1%), e in misura minore dai maggiori costi di logistica (+3,8%) e di IT (+28,6%). Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è pari a -15,3 milioni di euro (-9,7 milioni di euro nel 2016) e comprende costi non ricorrenti legati al Piano di Stock Options per circa 0,4 milioni di euro e 0,9 milioni di euro legati alle attività a supporto delle prime fasi di implementazione del nuovo sistema ERP a SAP e al trasloco della merce nel nuovo centro logistico di Truccazzano. Il Reddito Operativo (EBIT) è di -22,8 milioni di euro (-14,0 milioni nel 2016) per effetto del minore EBITDA e maggiori ammortamenti.
Il Risultato netto è pari a -24,8 milioni di euro (10,1 milioni di euro nel 2016) e include il contributo positivo legato alla quota di earn-out già maturata a seguito del verificarsi di talune condizioni previste contrattualmente dalla cessione della divisione Vertical Content al Gruppo Mondadori e incassata ad aprile 2017. Il risultato 2016 per contro beneficiava per 24,8 milioni di euro del risultato delle attività dismesse, inclusa la plusvalenza sulla vendita di Banzai Media e Saldiprivati. Tale contributo positivo è controbilanciato da un onere d’esercizio pari a 1.0 milioni di euro rappresentato dal parziale storno di imposte differite attive iscritte in esercizi precedenti. Il Gruppo presenta al 31 dicembre 2017 una Liquidità Netta pari a 21,3 milioni di euro.

Un nuovo piano strategico

Per rispondere a questo nuovo contesto ePRICE ha rivisto il proprio modello operativo. «Il risultato di questo lavoro, che è espresso nel Piano 2018-2023, vede già da oggi una organizzazione più snella ed una focalizzazione sul controllo dei costi e sulla qualità del servizio. Non ci dimentichiamo della crescita della market share, ma vogliamo costruire un’azienda che sappia essere profittevole anche in condizioni di mercato debole come quelle dello scorso anno e che ci porti a raddoppiare GMV e Ricavi, per raggiungere un Ebitda tra il 5 e il 6%, con una generazione di cassa positiva a partire dal 2019», ha aggiunto Paolo Ainio. «Le direttrici di sviluppo per i prossimi anni confermano lo sviluppo del marketplace che nel 2017 è cresciuto del 44% e che guadagna centralità nel soddisfare la domanda di prodotti che sono slegati dalla componente di servizio. Per le categorie “core” confermiamo lo sviluppo delle reti di installazione e assistenza sul territorio e lo sviluppo della offerta di servizi premium.»