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Econocom: la trasformazione digitale non è il futuro, è oggi

Econocom: la trasformazione digitale non è il futuro, è oggi

La digital transformation è la chiave per il successo, è inevitabile. È un passo che qualsiasi azienda dovrà prima o poi affrontare in modo da fornire una customer experience più immersiva e completa e ovviamente per non essere tagliati fuori dal mercato. Spesso, però, quando si fa riferimento a questo processo si parla di progetti, disegni o piani di trasformazione per le aziende che sembrano essere rivolti a chissà quale futuro. Ma la trasformazione digitale non è il futuro, la trasformazione digitale è oggi. Abbiamo parlato con chi la pensa così, Enrico Tantussi, country manager per l’Italia di Econocom, gruppo leader del settore che si pone l’obiettivo di trasformare il futuro in presente.
Si fa un gran parlare di trasformazione digitale, ma qual è al momento la situazione delle aziende italiane a riguardo?
Non è la tecnologia in sé che fa la differenza ma il modo in cui si utilizza la tecnologia e in cui si pensa al progresso della propria azienda. La vera rivoluzione è saper utilizzare tecnologie esistenti per avere dei processi aziendali più agili ed efficienti, in modo da essere più competitivi sul mercato. In Italia, secondo me, non tutti applicano il concetto di progresso tecnologico, adottare semplicemente le tecnologie non serve a un granché. È un discorso culturale, vogliamo portare avanti l’idea di cultura digitale prima della trasformazione digitale.
Quali sono i settori che mostrano maggiori resistenze al cambiamento e quali invece quelli più preparati?
Non è facile fare una distinzione precisa tra mercati, non ce n’è uno più avanti e uno più indietro. In quasi tutte le aziende una parte del budget è dedicata alla trasformazione digitale, in generale tutti adottano nuove tecnologie, ma il settore che si muove più lentamente, a parer mio, sono i grandi gruppi bancari. Non è quindi un discorso di settore, quanto di dimensione dell’azienda. Dato che si parla di trasformazione culturale, più la realtà è grande più il cambiamento richiede tempo. E in quest’ottica mi sento di dire che le PMI italiane hanno gioco più facile grazie alla loro dimensione, riuscendo a “trasformarsi” più rapidamente rispetto ai grossi player.
Qual è il ruolo di Econocom in tale contesto? E qual è l’iter di lavoro che Econocom sviluppa con le imprese clienti?
Il nostro obiettivo è dare un senso alla trasformazione digitale, ancora prima di disegnare e proporre un progetto. Ci poniamo come partner delle aziende clienti, in modo che possano progredire verso modelli di business più alti, lavorando direttamente sul business in modo da consolidare il vantaggio competitivo dei clienti sul proprio mercato di riferimento. Siamo una realtà che non parla mai di futuro, non diciamo mai “domani potremo fare”, il futuro è già a portata di mano e possiamo renderlo disponibile. Il progresso con Econocom non è lontano, anzi, è presente. Lavoriamo quindi per dare alle aziende la consapevolezza e la maturità digitale per colmare il gap che c’è tra il progresso tecnologico e la sua adozione.
Come tutte le industrie anche quella del fashion sta attraversando un periodo di profonda trasformazione. Puoi raccontarci come nasce la collaborazione con OVS e in cosa consiste l’idea?
È stato un progetto veramente divertente. È stata anche l’occasione per fare un po’ di cultura tecnologica all’interno del retail. Abbiamo installato la piattaforma “play your look” nel nuovo store di OVS in corso Buenos Aires a Milano. L’idea del gioco si basava sul comporre una playlist proprio come un outfit, attivando i brani con il QR code presente sulle etichette dei capi. Pensavamo che sarebbe stato un intrattenimento per bambini mentre i genitori facevano shopping e invece lo hanno utilizzato moltissimo anche gli adulti.
Nella collaborazione con Amplifon quale è stato il lavoro svolto da Econocom?
Amplifon ci ha chiesto di potenziare i loro servizi di Customer Relationship Management. Abbiamo integrato una soluzione organizzativa e gestionale, che noi stessi utilizziamo, al fine di potenziare e rendere più agili e snelli tutti i processi interni dell’azienda. Si tratta di onStage, soluzione all in one per l’API Management che abilita e governa l’implementazione di nuovi servizi.
Il focus di Dcommerce è il commercio digitale, quali sono le principali offerte che Econocom offre in ambito ecommerce e retail?
Di ecommerce c’è solo una finestra, non tutto il panorama. Noi il cliente lo portiamo in un viaggio di digitalizzazione. Fondamentalmente le soluzioni che proponiamo sul mercato sono variegate: dalle soluzioni di logistica a altre di smartpayment, dai POS a sistemi mobile POS, per ottimizzare tutti i processi di pagamento. Abbiamo poi altre soluzioni di smart marketing e smart experience per incrementare la brand experience e migliorare l’esperienza d’acquisto, principalmente lavoriamo in ambito retail più che ecommerce.
Come procedono i lavori con l’Innovation Hub e che ruolo gioca l’aspetto “educational” e formativo nella trasformazione digitale?
Innovation Hub è un progetto di cambiamento culturale, ci poniamo come dei cultori del digitale. Non vogliamo essere come il calzolaio che va in giro con le scarpe bucate, il cambiamento culturale ha portato a essere noi stessi detentori del digitale, abituandoci a essere in prima persona utilizzatori della tecnologia. È il nostro spazio di networking che vuole dare fiato a chiunque voglia fare qualcosa di nuovo attraverso le tecnologie. Innovation Hub è aperto a tutti gli attori del mercato, gli incontri si svolgono nell’auditorium dell’Econocom Village a Milano. I prossimi appuntamenti, sempre gratuiti, tratteranno diversi temi, dal cyber crime allo startup mindset.
Quali sono le novità a cui Econocom sta lavorando?
Econocom ha fame di cambiamento. Tante le novità che bollono in pentola ma posso solo anticipare che da inizio novembre tutte le sedi di Milano si riuniranno in una sede unica, l’Econocom Village, in via Varesina 158. Entro fine anno presenteremo invece il nuovo piano strategico del gruppo che coinvolge anche l’Italia e porterà a nuove acquisizioni e assunzioni. La nuova sede rappresenterà in modo fisico tutto ciò che pensiamo e proponiamo, vogliamo dimostrare che da un concetto astratto passiamo a un fatto.