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eCommerce e Coronavirus: il commento di Roberto Liscia, Presidente Netcomm

eCommerce e Coronavirus: il commento di Roberto Liscia, Presidente Netcomm

In merito agli ultimi sviluppi legati all’emergenza Coronavirus, si è espresso anche Roberto Liscia, Presidente di Consorzio Netcomm che ha invitato gli operatori del settore ecommerce e le associazioni di categoria a mobilitarsi per gestire l’emergenza e l’aumento della domanda.

Il commento

«In una situazione di emergenza come quella che si trova a fronteggiare l’Italia in queste ultime ore, in particolare nell’area del Nordest, a causa della diffusione del Coronavirus, è evidente che la domanda di consumo individuale, in ogni settore, sta aumentando in modo significativo» ha spiegato in una nota ufficiale diffusa dal portale dell’associazione.

Coronavirus: digitale per l’approvvigionamento

A causa delle misure di contenimento suggerite per il Coronavirus che hanno spinto molte persone a evitare il più possibile i contatti sociali, ha continuato «le persone tendono a evitare i luoghi chiusi e affollati e tendono ad applicare la cosiddetta “distanziazione sociale”, evitando di frequentare grandi magazzini, supermercati, trasporti pubblici, teatri, musei, cinema. Questo autoisolamento, volontario o forzato, porta senza dubbio le persone, soprattutto nelle aree più sensibili, a cercare nel digitale la risposta alle necessità di approvvigionamento e di intrattenimento, attraverso gli acquisti online di beni primari (ma non solo) e la fruizione, ad esempio, di video on demand»

Aumento spropositato della domanda

«Numerosi operatori della filiera del commercio elettronico stanno registrando una crescita spropositata della domanda, anche da parte di consumatori meno abituali, solitamente restii all’acquisto e ai pagamenti online. L’intero sistema della logistica e delle consegne, in collaborazione con le istituzioni delle zone più colpite dal virus, dovrà dunque misurarsi con questa emergenza al fine di poter garantire a tutte le persone un servizio puntuale ed efficiente».

Coronavirus e speculazione

Per gli acquisti online è già boom di ordini (raddoppiati) cosa che inevitabilmente ha riflessi immediati sui tempi di consegna (anche una settimana per una spesa) a causa, continua Liscia, delle difficoltà di approvvigionamento. E le speculazioni sul web? Dove i prezzi per articoli come disinfettanti e mascherine hanno visto rincari esorbitanti? «Fanno parte del libero mercato. Sono riconducibili a tutta la filiera, quindi anche ai fornitori, e sono le stesse online e offline, solo che sul web si possono monitorare » . Amazon intanto prova a rassicurare i consumatori, ricordando la policy della piattaforma che impone la regolazione dei prezzi secondo linee guida specifiche, rimuovendo le offerte che le violano. Lo stesso vale per le aziende farmaceutiche, che assicurano prezzi invariati nei loro canali diretti.