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Amazon limitato in India per aiutare i negozianti

Amazon limitato in India per aiutare i negozianti

Dal 1 febbraio entrerà in vigore in India una nuova normativa che limiterà notevolmente il potere nel paese di colossi come Amazon e Flipkart (di proprietà di Walmart).

Si prospetta, però, uno scenario disastroso per l’economia indiana: la manovra potrebbe, infatti, costare fino a 40 miliardi di euro di vendite online entro il 2022, come suggerito da un’analisi dalla società di analisi PwC, non ancora resa pubblica ma pubblicata in anteprima da Reuters.

Una manovra politica

Le restrizioni, infatti, verranno attuate principalmente per andare incontro a tutti i piccoli negozianti, i quali ritengono i colossi americani dell’online come la principale causa del loro andamento degli affari. Si tratta di una grossa fetta di elettorato, di cui il governo di Narendra Modi vuole placare le lamentele, in vista delle prossime elezioni di maggio.

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Narendra Damodardas Modi, attuale Primo Ministro indiano

La manovra, che entrerà in vigore il prossimo 1 febbraio, impedirà infatti alle aziende di eCommerce di vendere i prodotti attraverso aziende in cui abbiano una partecipazione di capitale oppure che vengano venduti in esclusiva sulle proprie piattaforme.

Sembrerebbe comunque che il governo stia cercando una soluzione per limitare al massimo i possibili danni che la normativa provocherebbe. Per questo, riporta la Reuters, alcune fonti governative sostengono che gli effetti più probabili sarebbero il rallentamento o addirittura la cancellazione di una serie di piani di investimento da parte dei big dell’e-commerce, come Amazon e Flipkart, in attesa di riuscire a creare nuove strutture di business più complesse capaci di superare o aggirare i nuovi ostacoli normativi.

I danni all’economia

Secondo PwC India, sabbero infatti 1,1 i milioni di posti di lavoro che verranno a mancare entro il 2022 a causa di questa normativa, oltre a un calo della raccolta fiscale di almeno 5,2 miliardi di euro.

La bozza di PwC, comunque, a sua volta non è definitiva e la società di analisi non ha ancora intenzione di rilasciarla pubblicamente «perché si basa su assunzioni o conclusioni che non sono state riviste con uno studio indipendente».

La reazione di Amazon e Flipkart

Dal canto suo, Amazon afferma di voler continuare rispettare le regole imposte dal Paese asiatico, ma ha chiesto un’estensione di quattro mesi dei tempo di attuazione della normativa. Estensione richiesta anche da Flipkart e dichiarata come necessaria.

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Un paese verso la digitalizzazione

L’India è un paese che, grazie alla sua crescente digitalizzazione, fa gola ai molti colossi americani, i quali però si lamentano da almeno due anni di come l’India stia mettendo in piedi un ampio apparato normativo a danno delle le loro attività commerciali.

Morgan Stanley, infatti, aveva stimato – prima che venisse annunciata questa nuova normativa – come il settore eCommerce indiano fosse in rapida crescita, prospettando per i prossimi 10 anni (2017-2027) un aumento del 30% annuo, arrivando a quota 175 miliardi di euro.

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Causa principale di questa crescita il dilagare degli smartphone, che rendono gli acquisti online molto più facili, veloci e competitivi, vista la forte scontistica applicata online.