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L’intelligenza artificiale a servizio della pubblica amministrazione

L’intelligenza artificiale a servizio della pubblica amministrazione

Lo scorso 21 marzo, durante l’evento “Intelligenza Artificiale. Opportunità e Sfide per cittadini e amministrazioni”, organizzato a Roma dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e Meet the Media Guru è stato presentato il libro bianco “L’Intelligenza Artificiale a servizio del cittadino”. Il documento, curato dalla Task Force IA dell’AgID, un gruppo interdisciplinare di 30 esperti sul tema, è frutto di un lavoro di consultazione durato oltre un mese che ha coinvolto circa un centinaio di soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di IA in Italia.
Si tratta del primo documento indirizzato alle amministrazioni pubbliche – scuole, strutture sanitarie, Comuni, Tribunali, Ministeri – contenente raccomandazioni e indicazioni su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, limitandone criticità e aspetti problematici, per sviluppare servizi pubblici sempre più a misura di cittadino. Nello specifico il libro bianco illustra le linee guida e le raccomandazioni per l’utilizzo sostenibile e responsabile dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione e rappresenta l’inizio di un percorso progettuale a cui sono stati destinati 5 milioni di euro per lo sviluppo di progetti pilota di intelligenza artificiale per le PA che collaboreranno con l’Agenzia all’individuazione delle iniziative.
I progetti potranno riguardare diversi ambiti d’applicazione individuati dal libro bianco. Tra questi: chatbot, sistemi automatici di diagnostica in grado di individuare velocemente la patologia di un paziente, piattaforme automatiche per supportare gli insegnanti nella valutazione dei compiti scolastici, sistemi avanzati di elaborazione dei dati per contrastare l’evasione fiscale e altro ancora.

Tutela della privacy, trasparenza e sicurezza

«All’interno del volume si raccomanda di utilizzare i sistemi di IA nel rispetto dei principi di privacy, trasparenza e sicurezza a tutela dei cittadini. In particolare si condivide la necessità di rendere pubblici i meccanismi di funzionamento degli algoritmi e le logiche di costruzione dei database e di elaborare linee guida per il security by design nell’utilizzo dell’IA, di sviluppare percorsi di preparazione ad hoc all’interno della PA, per formare esperti di Intelligenza artificiale e di creare una piattaforma nazionale per testare e sviluppare le soluzioni IA», ha spiegato Antonio Samaritani, direttore generale di AgID.
Sono infatti molteplici i campi di applicazione dell’IA nel settore pubblico: dalla prevenzione dei disastri ambientali, dove è possibile operare simulazioni delle conseguenze dei fenomeni naturali, alla scuola, dove sono già disponibili assistenti didattici artificiali in grado di seguire gli studenti singolarmente.
intelligenza artificiale«Nel mondo si moltiplicano gli esempi di intelligenza artificiale applicata ai servizi al cittadino: in Giappone, il personale degli uffici pubblici risponde in maniera personalizzata a tutte le richieste dei cittadini, servendosi di strumenti di intelligenza artificiale adeguatamente istruiti. Nel Regno Unito è al vaglio una tecnologia wearable per monitorare e combattere i sintomi del Parkinson», ha aggiunto Maria Grazia Mattei (nella foto a sinistra), direttore di Meet the Media Guru, illustrando i vantaggi dell’IA in quest’ambito. «Agli indubbi benefici fanno da contraltare rischi che vanno adeguatamente affrontati a livello internazionale perché, come è sempre più evidente dalla cronaca di questi giorni, le informazioni che riguardano i nostri gusti e comportamenti possono essere utilizzati a scopi che esulano dalla nostra volontà. I governi dovranno affrontare questi delicati aspetti e sfruttare l’enorme potenziale di questo “cervello umano aumentato” per affrontare seriamente i grandi problemi dell’umanità. Tutti questi sviluppi implicano la cessione di autonomia e di informazioni da parte del cittadino e quindi la prima sfida a cui siamo chiamati è quella di sviluppare queste tecnologie in una prospettiva umano-centrica che tenga conto della tutela della privacy, della reputazione e della proprietà individuale del pensiero. È fondamentale non perdere di vista questi aspetti e rafforzare in ogni cittadino la consapevolezza di questi diritti.»