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L’evoluzione del settore food: dalle chiusure al boom degli e-commerce

L’evoluzione del settore food: dalle chiusure al boom degli e-commerce

A causa della pandemia, le piccole aziende italiane che operano nel settore food and beverage hanno accelerato l’inevitabile processo di digitalizzazione. Alla base di questo mutamento c’è un nuovo modo di rapportarsi con il cliente

In pochi mesi sono stati fatti passi da gigante: grazie alle chiusure forzate del 2020, i piccoli produttori e le piccole aziende italiane hanno convintamente percorso la strada della digitalizzazione, finora con risultati molto interessanti. Alla base del radicale mutamento non si trovano solo le stravolte abitudini commerciali degli italiani, ma la volontà di intendere diversamente il modo di acquistare.

A trainare questo vero e proprio boom è stata anche la richiesta di prodotti della tradizione, specialità regionali ad oggi precluse a molti per via dei divieti sugli spostamenti. Un esempio molto interessante di questa nuova visione di business è l’azienda pugliese Maninpasta (www.maninpasta.shop), una realtà del territorio che, dalla provincia di Lecce, si propone di vendere prodotti salentini in tutta Italia. 

La sfida del settore food

Se escludiamo gli e-commerce messi a diposizione dalla GDO, la digitalizzazione del settore agroalimentare in Italia si è da subito configurata come una vera e propria sfida. Se si considera che oltre l’80% delle imprese operanti del settore ha meno di 10 dipendenti, ci si rende conto di come sia frammentario il panorama industriale. Proprio per questa ragione sarebbero stati in pochi a scommettere su un processo di digitalizzazione così spinto ed avanzato. 

Queste realtà locali dimostrano che gli strumenti ci sono e ci sono sempre stati: la pandemia è stata solo la molla per convincere gli imprenditori a sbarcare sul web. Si è finalmente compreso che l’assenza digitale è oggi interpretata come invisibilità e che, allo stesso tempo, è possibile ritrovare i propri “acquirenti di quartiere” anche online.

L’assist è stato subito colto dai consumatori. Per molti, infatti, l’acquisto online è visto come un momento privato in cui scegliere in libertà cosa acquistare. È un momento di vero e proprio relax, in cui l’acquirente ha facoltà di prendere i suoi tempi per assecondare la propria curiosità. Si può intendere decisamente come un nuovo modo di acquistare e, in campo food, di fare la spesa.

Il problema della crescita improvvisa del settore

Nonostante i numeri complessivi siano in costante aumento e il settore stia iniziando di nuovo a “respirare”. L’accelerazione così repentina di tale processo ha portato alla creazione di alcune problematiche. Il settore della logistica, già messo a dura prova dagli altri settori, rischia di non tenere il passo alla rivoluzione food. Il rischio di accumulare ritardi e disservizi è sempre più consistente, con ricadute molto gravi per l’immagine dei singoli brand. Si affaccia sempre di più, dunque, la necessità di creare un certo tipo di strategia tra diversi settori di riferimento, in modo da lavorare in sinergia per spingere la digitalizzazione della piccola imprenditoria italiana. 

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