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Il settore del gioco online: confronto internazionale e prospettive

Il settore del gioco online: confronto internazionale e prospettive

Roma, 20 giugno 2019 – In occasione dell’evento “Il settore del gioco online: confronto internazionale e prospettive”, Deloitte e Luiss Guido Carli presentano i risultati dello studio “Il settore del gioco online: confronto internazionale e prospettive”.

Lo studio, nato dalla collaborazione tra Deloitte e il Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari dell’Università Luiss Guido Carli (CASMEF), ha l’obiettivo di inquadrare il settore del Gaming Online in Italia e nel contesto europeo.

La ricerca è articolata su tre principali tematiche:

  • Analisi dell’andamento economico del settore in Italia e confronto con i principali paesi Europei, con particolare attenzione ai tre parametri rilevanti, ovvero raccolta, spesa ed entrate erariali;
  • Analisi comparativa a livello Europeo della regolamentazione del settore, con riferimento specifico alle autorizzazioni ad operare, alle limitazioni della pubblicità e alla fiscalità;
  • Discussione dei risultati recenti sulla profilatura dei giocatori in Italia e valutazione dell’impatto economico e sociale del settore sull’economia nazionale, attraverso l’analisi dei dati relativi alla filiera.

Dallo studio emerge un importante contributo del settore all’economia nazionale, ma allo stesso tempo appare chiara la necessità di monitorare attentamente e limitare i potenziali rischi per i consumatori, in particolare quelli relativi al gioco problematico. Lo studio vuole fornire elementi di riflessione utili per regolatori e policy makers, delineando allo stesso tempo un ruolo fondamentale per gli operatori di mercato: è, infatti, evidente che uno sviluppo ordinato e sostenibile del comparto online deve rappresentare l’obiettivo comune dello Stato e dei suoi concessionari, obiettivo che in un’ottica di lungo periodo non può prescindere da una regolamentazione certa e stabile nel tempo e dalla tutela della salute dei consumatori.

“Il mercato dell’online è in rapida crescita e le previsioni confermano che i cambiamenti tecnologici, quali ad esempio la realtà aumentata, l’utilizzo di mezzi elettronici di pagamento come le criptovalute ed un maggior coinvolgimento esperienziale dei giocatori guideranno i futuri trend e genereranno un forte indotto” commenta Luca Petroni, Partner di Deloitte Financial Advisory. “Il Nord America e l’ APAC rappresenteranno i mercati a maggior potenziale.”

Secondo Marco Spallone, Vice Direttore dei CASMEF – Luiss Guido Carli, “il gioco online rappresenta il comparto del mercato dei giochi con più alto potenziale di sviluppo, vista la maturità dei settori tradizionali. Questo potenziale va sfruttato in maniera responsabile, utilizzando la tecnologia per favorire la crescita di lungo periodo, combattere l’offerta di gioco illegale e allo stesso tempo tutelare la salute dei giocatori.”

Il mercato globale e i dati italiani

Lo studio evidenzia una crescita del 7% del mercato globale del gambling online, tra il 2013 e il 2017: sono stati infatti superati i 400 mld di Euro di raccolta, a fronte di una spesa per i giocatori di poco superiore ai 43 mld di Euro.

In questo contesto, le scommesse sportive rappresentano il 48,3% del mercato al 2017 con un tasso di crescita tra il 2013 e il 2017 pari all’8,0%, rispetto al 11,7% del settore dei casinò e del poker online che rappresentano il 46,9% del mercato.

In termini geografici, l’Europa rappresenta la principale area di sbocco, con una quota del 45%, mentre il mercato del Nord America, in seguito alle recenti evoluzioni nella regolamentazione, è cresciuto ad una media del 44,6% tra il 2013 e il 2017.

Nel 2017 la penetrazione del settore online in Italia si è attestata a circa il 7,2%, con il Margine Lordo che ha raggiunto 1,3 mld di Euro (CAGR 14-17 +23,7%). Il mercato italiano rappresenta il secondo mercato in Europa in termini di raccolta nel segmento online (26,9 mld di Euro), preceduto dalla Gran Bretagna (137,2 mld di Euro) e seguito da Spagna (13,3 mld di Euro) e Francia (7,1 mld di Euro).

Il profilo dei giocatori

In Italia, sono 2,2 milioni di utenti i “giocatori attivi” online (ovvero coloro che hanno scommesso almeno una volta). Se si considerano anche i giocatori “dormienti” (coloro che hanno un account attivo ma non hanno effettuato scommesse), il numero totale di giocatori online sale a 3,7 milioni. Anche in termini di giocatori attivi online l’Italia si posiziona al secondo posto alle spalle della Gran Bretagna (7,0 milioni di giocatori) e seguita da Francia (2,2 milioni), Germania (2,2 milioni) e Spagna (1,5 milioni di giocatori).

L’82% dei giocatori online in Italia è rappresentato da uomini (in linea con la media europea) e circa il 50% dei giocatori online ha meno di 34 anni.

Secondo le ricerche di Codere e Ipsad, i giocatori problematici in Italia si attestano in un range tra l’1,0% e 1,6% della popolazione adulta. Gli sforzi delle istituzioni pubbliche nel contrasto al gioco problematico si articolano principalmente in 4 iniziative chiave:

  • Piano di riduzione dell’offerta e disciplina delle distanze (c.d. distanziometro)
  • Divieto di pubblicità, entrato in vigore con il decreto legge del 12 luglio 2018
  • Definizione di linee guida per le piattaforme di gioco online in merito alla sicurezza, alla gestione delle vincite e alla tutela del gioco sicuro e responsabile
  • Istituzione del fondo per il contrasto del gioco patologico, con la legge di stabilità del 2016, per la realizzazione di progetti destinati alla prevenzione e alla cura del gioco problematico

Anche gli operatori privati sono impegnati al fianco delle istituzioni pubbliche nella promozione di un sistema di gioco sano e nella lotta e prevenzione al gioco problematico, tramite l’adozione di codici di autoregolamentazione e best practices stabilite a livello europeo su temi riguardanti la pubblicità, l’educazione al gioco responsabile e la trasparenza nell’informazione relativa ai rischi del gioco

Per contrastare la ludopatia, il gioco online, grazie alla sua natura tecnologica, presenta ampi margini di intervento attraverso l’utilizzo possibile di strumenti di controllo informatici, vincoli o blocchi automatici.