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5° Forum Food & Made in Italy: agricoltura 4.0 e ecommerce alimentare

5° Forum Food & Made in Italy: agricoltura 4.0 e ecommerce alimentare
A cura di Mattia Gandini

Al “Forum Food & Made in Italy” tenutosi ieri a Milano è stato analizzato il settore alimentare italiano sia dal punto di vista di produzioni che di vendita, nella Penisola e all’estero. A intervenire numerosi attori del settore, dalle istituzioni agli imprenditori. In particolare, i temi più ricorrenti sono stati l’identità dei prodotti alimentari e di come le aziende debbano garantire, per ottenere migliori risultati e valore aggiunto, cooperazione, trasparenza, visibilità e un utilizzo consapevole e intelligente dei dati, specialmente nell’ottica dell’agricoltura 4.0. Quest’ultima si compone di strumenti digitali e tecnologici a supporto del lavoro nei campi, dai sensori alle telecamere, fino alle macchine agricole governate da remoto, che oltre a migliorare i risultati produttivi comportano la possibilità di raccogliere dati preziosi. Si parlerà sempre più di “agricoltura di precisione” anche se ancora rappresenta solo l’1% del settore e vedrà una crescita lenta, visto il panorama italiano composto prevalentemente da pmi, che non sempre sono disposte a investire in questa direzione. Nonostante ciò i progetti del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sono di arrivare al 10% entro 5 anni.

Focus ecommerce

Tra gli incontri della giornata si è tenuto anche un focus sull’ecommerce riferito appunto al mercato alimentare. Sono intervenuti Fabio Di Gioia – fondatore e ceo di Foodscovery – , Giulio Lampugnani – head of sellers services di Amazon – , Marco Magnocavallo – ceo e co-fondatore di Tannico – e Adriano Turrini – presidente di Coop Alleanza 3.0. Durante l’incontro è stato analizzato il cambiamento del mercato online che sta assistendo al ritorno degli intermediari. Se anni fa le aziende aprivano un portale online autonomamente, ora sono portate a servirsi di un intermediario, che nella maggior parte dei casi si tratta di Amazon. Inevitabilmente questa conformazione diminuisce i costi e ottimizza i flussi, oltre a mettere a disposizione un servizio di logistica sempre più efficiente. Ma quindi Amazon è un competitor o un servizio?
Giulio Lampugnani – head of sellers services di Amazon- lo vede come un servizio per le pmi che collaborano con la piattaforma e spiega i motivi che spingono le aziende a servirsene: “Lo usano per tre motivi: selezione infinita, convenienza economica, acquisto facile e comodo. Queste sono le tre leve che produttori e rivenditori vedono come un’opportunità per dare una nuova offerta”. Inoltre – continua- “La maggior parte dei prodotti (nel 2016 più del 50%) venduti su Amazon erano di terzi; siamo una vetrina e offriamo servizi di logistica impeccabili oltre a fornire foto in alta definizione, video di storytelling, informazioni per l’acquisto, specifiche e consigli di utilizzo del prodotto. I rapporti con i clienti sono ottimi, le regole le dettano loro, si tratta di un rapporto di crescita più che di concorrenza”.
Anche in casa Coop si parla il linguaggio digitale. Recentemente è stato lanciato il portale online che vanta 13.000 referenze di cui 5.000 tra prodotti freschi e freschissimi. Il progetto, spiegato da Adriano Turrini – presidente di Coop Alleanza 3.0 – vedrà l’espandersi del mercato online in otre 10 città entro il prossimo triennio. L’azienda però non vuole cadere in un processo di catena di montaggio, che secondo Adriano Turrini “comporterebbe una standardizzazione del prodotto e sarebbe limitante”. Il punto di vista del marchio è però quello di fare al fine di conoscere, capire e interpretare.
Un’altra testimonianza sul mercato digitale alimentare è quella di Marco Magnocavallo, ceo e co-fondatore di Tannico, l’ecommerce del vino che conta circa 9000 etichette. “Il lavoro di Tannico –spiega- è anche quello di aiutare le cantine attraverso un’infrastruttura solida e ben organizzata (ad esempio limitando le problematiche burocratiche legate all’export) e dare un’enorme visibilità anche ai produttori di piccole dimensioni e con produzioni limitate. Inoltre il progetto futuro è quello di mettere a disposizione delle cantine il patrimonio di dati raccolti, in modo tale che possano conoscere il mercato e confrontare i loro dati con quelli dei competitor”.
Il vino di Tannico può accompagnare le specialità disponibili su Foodscovery, una piattaforma online che dà accesso immediato ai prodotti locali, sia a privati che a operatori settore. Durate l’incontro è intervenuto anche Fabio Di Gioia, fondatore e ceo della, sopra citata, piattaforma: “Abbiamo selezionato produttori che lavorano in modo sostenibile ed etico, cerchiamo di semplificare la distribuzione e sviluppiamo dei contenuti editoriali che raccontino le nostre aziende. Il nostro software conta più di 3000 prodotti e 300 produttori, scelti tra gli oltre 2000 che avevano fatto richiesta”.